Come scegliere il prestito giusto per arredare la propria casa e perché è importante farlo

Sommario

Scegliere di richiedere un prestito per arredare la propria casa è una decisione che viene spesso presa per migliorare l’ambiente di vita.

Esistono due tipi di prestiti per arredare casa: finalizzati e non finalizzati. I prestiti finalizzati sono destinati esclusivamente all’acquisto di mobili e complementi d’arredo, mentre i prestiti non finalizzati possono essere utilizzati per qualsiasi scopo. Solitamente, la somma finanziabile per entrambi i tipi di prestito non supera i 50.000 euro.

Se stai pensando di arredare la tua casa con l’aiuto di un prestito, considera attentamente qual è il tipo di finanziamento più adatto a te.

Quali sono le differenze tra prestito finalizzato e prestito personale per l’acquisto di mobili?

Ci sono due modi per ottenere un prestito per arredare la propria casa: il prestito finalizzato e il prestito personale.

Nel primo caso, il denaro viene erogato ad un rivenditore convenzionato con la banca e il beneficiario deve recarsi presso il negozio per acquistare i mobili. Il negozio poi si occupa di trasmettere alla banca i documenti per l’istruttoria e di sottoscrivere il prestito per conto del cliente.

Nel caso del prestito personale, invece, il beneficiario deve recarsi presso una filiale della banca o società finanziaria, presentare l’istanza di finanziamento e fornire i documenti anagrafici e reddituali. Se la valutazione è positiva, la somma viene erogata direttamente sul conto corrente del beneficiario.

In entrambi i casi, il prestito per arredare casa permette di affrontare le spese di arredamento dilazionando il pagamento delle rate mensili di importo costante, a un tasso di interesse solitamente fisso, per una durata massima di 10 anni.

È importante fare attenzione a richiedere una somma che sia effettivamente rimborsabile senza avere un impatto eccessivo sui bilanci familiari.

Come ottenere il prestito per l’arredamento: quali sono i requisiti da considerare?

Chi può richiedere un prestito per arredare la propria casa? In generale, questo finanziamento segue le regole del prestito personale, quindi il cliente deve presentare una documentazione attestante il reddito. Dipendenti e pensionati devono fornire rispettivamente busta paga e cedolino pensionistico, mentre lavoratori autonomi devono presentare la dichiarazione dei redditi.

È importante avere entrate fisse e costanti per aumentare le probabilità di ottenere il finanziamento per l’acquisto di mobili. Banche e società finanziarie tendono ad accordare prestiti o mutui se l’importo della rata non supera il 30% del reddito mensile del richiedente.

Altri fattori che possono influire sulla decisione di concedere il prestito sono l’affidabilità creditizia del cliente e il credit scoring. In alcuni casi, può essere necessario fornire garanzie aggiuntive, come la firma di un coobbligato.

È importante fare attentamente i calcoli prima di avanzare la richiesta di prestito per evitare di vederla respinta.

Come scegliere il miglior prestito per l’acquisto di mobili

Quando si cerca il miglior prestito per l’acquisto di mobili, ci sono diversi fattori da considerare, come il Tasso Annuo Nominale (TAN) che determina gli interessi applicati annualmente sul capitale prestato, il numero delle rate, le commissioni, le spese di gestione e di incasso rata, l’ammontare degli interessi di mora e eventuali coperture assicurative.

Un modo semplice per confrontare le varie offerte è guardare il Tasso Annuo Effettivo Globale (TAEG), che indica su base annua i costi complessivi del finanziamento.

Per avere una valutazione più accurata delle diverse opzioni, si può chiedere l’assistenza di un consulente finanziario, che con la sua conoscenza del settore può individuare le possibilità di finanziamento disponibili per il profilo del richiedente, aiutare a scegliere l’opzione migliore e fornire informazioni su come ottenere eventuali garanzie aggiuntive se necessario.

Il consulente finanziario può anche semplificare la raccolta della documentazione, soprattutto se il richiedente è un pensionato, perché in questo caso le procedure possono essere lente e complesse.

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