Banca d’Italia
La Banca d’Italia rappresenta l’istituzione finanziaria centrale dell’Italia e si è unita al sistema delle banche centrali europee (SEBC) nel 1998. La sua fondazione risale al 1893, quando quattro principali entità bancarie decisero di unirsi. Dopo il 1926, è diventata l’unico ente in Italia con il diritto esclusivo di emettere moneta. Durante i periodi cruciali della storia italiana, come il periodo di crescita economica nel dopoguerra, ha avuto un ruolo centrale nel guidare e sorvegliare l’ambito finanziario, assicurando, tra l’altro, la solidità della Lira.
Prima del 1998, era la Banca d’Italia che aveva il compito di gestire e stabilire le politiche monetarie, inclusi i tassi di sconto. Ma con l’introduzione dell’Euro, questo ruolo ha preso una nuova direzione, trasferendosi alla Banca Centrale Europea. Ora, è il Consiglio Direttivo della BCE, del quale la Banca d’Italia fa parte, a delineare le strategie monetarie a livello europeo.
Ma la Banca d’Italia non si limita solo a questo. Ha anche un ruolo chiave nel supervisionare il settore bancario e finanziario nazionale. Per esempio, si dedica alla vigilanza delle entità bancarie e si assicura che le pratiche finanziarie rimangano nel quadro legale, stabilendo limiti sui tassi di interesse per prevenire prassi illecite come l’usura.
La Banca d’Italia è inoltre attiva nella lotta contro il riciclaggio di denaro, e vigila costantemente sull’andamento dei mercati monetari e finanziari. Non solo, ma rappresenta l’Italia in diverse istituzioni finanziarie globali, come il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale. Sul territorio italiano, svolge anche funzioni legate alla tesoreria attraverso le sue diverse filiali.
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