Il concetto di danno emergente si riferisce a tutte le diminuzioni patrimoniali immediate che un individuo può sperimentare a causa di un’azione o mancanza di azione da parte di un debitore. Sebbene il Codice civile non tratti direttamente questa forma di danno, si fa riferimento ad esso nell’articolo 1223, che stabilisce che la compensazione per il danno dovrebbe coprire tutte le perdite subite dal creditore.
Qualsiasi forma di danno subito rientra sotto l’ombrello del danno emergente, indipendentemente dal fatto che provenga da un’obbligazione contrattuale o da una situazione non contrattuale. Un esempio di quest’ultimo sarebbe un incidente stradale, in cui il danno emergente potrebbe rappresentare i costi associati alla riparazione di un veicolo o alle spese mediche necessarie.
È fondamentale differenziare tra danno emergente e lucro cessante. Nel primo caso, le perdite finanziarie si manifestano immediatamente. Nel lucro cessante, tuttavia, si tratta di perdite finanziarie future risultanti da azioni illegittime di altri.
Entrambe queste forme di perdita rientrano nella categoria più ampia del danno patrimoniale. Quest’ultimo può manifestarsi in diverse situazioni:
- A causa di una mancata adesione a un accordo, influenzando i beni o i potenziali guadagni di una parte (ad esempio, un contratto di locazione che viene violato).
- Attraverso un danno a un bene, come in caso di incidente automobilistico.
- A seguito di un infortunio che, necessitando cure mediche, può portare alla perdita di redditi da lavoro.
Contrariamente al danno patrimoniale, esiste il danno non patrimoniale. Questo copre un’ampia gamma di danni che non possono essere quantificati immediatamente. Questi includono lesioni fisiche o mentali, stress emotivo, e qualsiasi diminuzione nella qualità della vita quotidiana.
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