L’Italia è attualmente alle prese con una crescente crisi energetica, e l’approccio dell’inverno fa temere una notevole pressione economica per i cittadini. Il Prezzo Unico Nazionale (PUN) del terzo trimestre 2022 ha mostrato un drastico incremento, avendo raggiunto un valore quasi quattro volte superiore rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ciò indica un ulteriore aumento imminente delle bollette. Le recenti dichiarazioni dell’Arera evidenziano che, nel quarto trimestre del 2022, il costo energetico per la famiglia media ha registrato un incremento del 59% rispetto al trimestre precedente. Ciò significa che, nell’arco del 2022, una famiglia media con un consumo di circa 2.700 kWh/anno e una potenza impegnata di 3 kW avrà una bolletta di circa 1.322 euro, rispetto ai 632 euro del 2021 – un aumento notevole del 110%. Ma da dove deriva questo prezzo e quale ruolo ha il PUN nel determinare le tariffe energetiche?
Il PUN: cos’è e come influenza le tariffe elettriche?
Il PUN rappresenta il costo standard dell’energia elettrica acquistata sul mercato all’ingrosso italiano. È il punto di riferimento per determinare il valore delle transazioni tra produttori e fornitori di energia elettrica. In pratica, il PUN rappresenta la media ponderata dei prezzi per ogni zona, calcolata ora per ora, giorno per giorno.
Questo prezzo è stabilito in base alle negoziazioni tra produttori e fornitori nel mercato all’ingrosso. Quando il PUN subisce variazioni, queste influiscono direttamente sulla tariffa energetica per gli utenti con contratti indicizzati. Chi invece ha contratti a tariffa fissa non risente delle fluttuazioni del PUN, almeno fino alla scadenza del contratto. Tuttavia, è da notare che le offerte a prezzo fisso sono diventate sempre più rare, limitando le opzioni per i nuovi contratti.
Andamento del PUN: un’impennata senza precedenti
Il Gestore dei Mercati Energetici rende pubblico mensilmente il valore del PUN. Ad esempio, nel mese di agosto 2022, il costo per kWh ha raggiunto 54 centesimi, salendo a 66 centesimi a settembre. Solo per dare un’idea, nel febbraio 2021, il costo era di soli 5,6 centesimi. Una serie di eventi ha portato a questi drastici cambiamenti nei mesi successivi, culminando in un aumento esponenziale durante l’estate.
Per comprendere appieno questi cambiamenti, è fondamentale esaminare il costo del PUN nel dettaglio. Esistono diverse tariffe, tra cui la monoraria, che ha un costo costante per tutto il giorno, e la tariffa oraria, che varia in base a diverse fasce orarie. Ad esempio, F1 copre le ore di punta durante la settimana, F2 la fascia intermedia e F3 le ore meno trafficate.