Terminologia del decremento capitale Quando parliamo di decremento capitale, ci riferiamo specificatamente a certi contratti legati alle assicurazioni vita. Questi contratti evidenziano una diminuzione sistematica del capitale mano a mano che passano gli anni e si estende il periodo assicurativo.
Un’illustrazione di questo concetto è l’assicurazione temporanea in caso di decesso, spesso legata a un mutuo o un finanziamento. Funziona in un lasso temporale definito e vede il capitale garantito ridursi in parallelo con il calo del debito legato al prestito. Se dovesse accadere un incidente previsto dal contratto, come la scomparsa del debitore, l’entità assicurativa erogherà la somma rimasta per saldare il debito pendente.
Contrastando ciò, ci sono le polizze vita intera in caso di morte. Qui, il contratto persiste per l’intera esistenza dell’individuo assicurato. Alla scomparsa di quest’ultimo, i beneficiari riceveranno il pagamento dei premi, aggiornati al valore corrente.
È fondamentale sottolineare che le polizze in caso di morte rientrano nelle assicurazioni vita, fornendo protezione finanziaria ai cari dell’assicurato in caso di un tragico evento delineato nel contratto. Tali polizze implicano il versamento di un premio a intervalli regolari, il cui ammontare dipende dalla probabilità dell’evento mortale.
Prima della sottoscrizione, l’assicuratore fornisce all’interessato un questionario medico. Questo strumento raccoglie dati essenziali sulla storia personale, come le pratiche quotidiane (fumare o consumare sostanze), la professione esercitata e qualsiasi condizione medica, inclusa l’ereditarietà familiare.
Se vi fossero variazioni in ambiti come la salute, l’attività lavorativa o il modo di vivere, è imprescindibile informare l’assicuratore. Quest’ultimo procederà quindi a rivedere il profilo di rischio e, di conseguenza, il premio da corrispondere.
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