Il Credito chirografario si riferisce a un tipo di finanziamento che non richiede particolari garanzie, come ipoteche, pegni o fideiussioni. Questo credito viene concesso sulla base della firma di certi documenti da parte del soggetto che prende in prestito. Alcuni di questi documenti includono:
- Fatture;
- Documenti di spedizione;
- Assegni;
- Cambiali.
Questi rappresentano accordi scritti in cui una parte s’impegna a erogare un bene, un servizio o una prestazione. Se chi ha firmato tali documenti non riesce poi a onorare quanto promesso, emerge un Credito chirografario. Esso è fondamentalmente un credito sancito da un documento. Colui che ha fornito il servizio o il bene, ma che non ha ricevuto ciò che era stato pattuito, diventa creditore chirografario e detiene il documento come prova del credito.
Ma cosa succede se chi ha preso in prestito non mantiene le sue promesse? In tali situazioni, chi ha prestato può rivendicare i propri diritti sui beni del debitore inadempiente. Mostrando il documento firmato, il creditore ha due opzioni principali:
- Ottenere una sentenza da un giudice che obblighi il debitore a pagare secondo quanto stabilito nel documento;
- Se il debitore non può pagare, il creditore può richiedere l’espropriazione dei suoi beni. Nel caso di un’azienda vicina al fallimento, ciò potrebbe significare avviare una procedura di fallimento.
In scenari con più creditori, tutti hanno diritti equivalenti per il recupero del loro credito. È essenziale notare che nel Credito chirografario, a differenza di altri tipi di crediti, non esiste una priorità tra i creditori, indipendentemente dalla natura del debito.
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