Il danno biologico fa riferimento a qualsiasi menomazione sia fisica che mentale di un individuo, con conseguente impatto negativo sulla sua routine giornaliera e sulle relazioni con gli altri.
Quando ci si riferisce agli incidenti stradali, ci sono delle tabelle specifiche che determinano il valore economico di queste lesioni, sia che siano temporanee o di lunga durata. È importante menzionare le recenti revisioni all’articolo 139 del Codice delle assicurazioni private. Queste riguardano la somma riconosciuta per danni biologici permanenti di minore gravità. La cifra attuale è di 795,91 euro, rispetto ai 674,78 euro della versione precedente dell’articolo. Tuttavia, la somma quotidiana per incapacità totale temporanea legata al danno biologico rimane a 39,37 euro.
Nel secondo paragrafo dello stesso articolo, è stato aggiunto che le ferite minori possono essere compensate come danno biologico permanente solo se possono essere verificate mediante esami clinici o se sono visibilmente evidenti, come nel caso di cicatrici. In alcune circostanze, il giudice ha la possibilità di aumentare il risarcimento, come già previsto, fino al 20%.
Il danno biologico è classificato tra i danni non patrimoniali, che sono quei danni derivanti dalla lesione di un diritto fondamentale o di un valore intrinseco dell’individuo. Tra questi si annoverano anche il danno morale, che si riferisce al disagio psicologico causato da un evento avverso, e il danno esistenziale, legato alla degradazione della qualità di vita.
D’altro canto, i danni patrimoniali sono legati a perdite materiali. Questi concernono danni al patrimonio di un individuo e possono essere quantificati in termini economici, come ad esempio i costi di riparazione di un veicolo danneggiato. Un esempio di danno patrimoniale è il mancato guadagno, che indica la perdita di entrate causata dall’incidente.
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