Durata del mutuo
Il periodo durante il quale l’individuo si impegna a saldare un prestito ottenuto da un’istituzione bancaria è noto come “durata del mutuo”. Questa durata è determinata al momento della firma dell’accordo e gioca un ruolo fondamentale nel definire le condizioni economiche del credito.
Frequentemente, per chi intende acquistare una residenza (ad esempio, la prima casa), il termine del mutuo si posiziona tra i 5 e i 30 anni. Tuttavia, in circostanze particolari, le banche possono prolungare tale termine fino a un massimo di 40 anni. È importante notare che, mantenendo invariato l’importo finanziato, una durata maggiore del mutuo comporta rate più basse, ma anche tassi d’interesse più elevati. Al contrario, un periodo più breve significa rate più consistenti, ma con interessi generalmente più vantaggiosi. Pertanto, al momento della scelta, è fondamentale ponderare attentamente la durata ottimale, tenendo conto sia degli interessi da corrispondere all’istituto di credito sia dell’ammontare delle rate mensili. Per una visione chiara delle proprie possibilità, si consiglia di utilizzare strumenti come il calcolatore della rata del mutuo.
Inoltre, diverse istituzioni offrono la flessibilità di modificare la durata del mutuo, consentendo al cliente di accorciare o estendere i tempi di ammortamento, anche più di una volta. Se queste opzioni non fossero disponibili, esiste comunque la possibilità di ridurre i tempi attraverso l’estinzione anticipata del debito, permettendo al debitore di saldare totalmente o parzialmente il debito residuo, a seconda delle proprie esigenze e capacità finanziarie.
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