L’energia elettrica rappresenta una forma di energia di secondo livello, che richiede una fonte primaria di energia per la sua generazione. Questa fonte primaria può essere di natura fossile, come il gas o il petrolio, oppure di tipo rinnovabile, come il sole, le biomasse o l’acqua. La trasformazione delle fonti primarie di energia in energia elettrica avviene in impianti specializzati, che sfruttano una varietà di risorse, tra cui impianti termoelettrici, idroelettrici, eolici, geotermici, solari e nucleari.
L’energia elettrica può essere prodotta direttamente in queste centrali, acquistata tramite accordi bilaterali tra operatori energetici o scambiata attraverso la Borsa Elettrica, un mercato in cui si incontrano grossisti come produttori e importatori, insieme a società di vendita. Una volta acquisita da ciascun operatore, l’energia elettrica deve essere consegnata alla rete di distribuzione, che è la rete utilizzata dagli utenti finali. Per minimizzare le perdite di energia lungo il percorso, la corrente elettrica viene trasportata a tensioni elevate o altissime lungo le principali linee di trasmissione prima di entrare nelle reti di distribuzione locali gestite da diverse società concessionarie. Alla fine, tramite cabine di trasformazione, l’energia elettrica viene convertita in tensioni a medio e basso livello, pronta per l’uso nelle abitazioni.
In conformità con le direttive dell’Unione Europea, in Italia da alcuni anni ogni consumatore domestico ha il diritto di scegliere liberamente il proprio fornitore e le condizioni contrattuali per l’acquisto di energia elettrica per la propria casa. Questo accesso al “mercato libero” permette ai clienti di selezionare il venditore e il tipo di contratto che preferiscono. I clienti che non esercitano questa scelta o non sono in grado di farlo saranno soggetti alle condizioni economiche e contrattuali stabilite dall’ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente.