Riepilogo sulla Garanzia Personale
La Garanzia Personale funge da misura di protezione per le banche quando erogano prestiti, mutui o altri tipi di finanziamenti. Essa viene richiesta nel caso in cui l’individuo che cerca un finanziamento non abbia un reddito stabile o sufficiente per garantire la restituzione del denaro. Occasionalmente, questa garanzia può sostituire quella legata a un immobile, ed è in questi casi che un terzo interviene come garante, assicurando il rimborso del debito se il principale debitore dovesse incontrare difficoltà finanziarie.
Le banche, prima di concedere tale garanzia, analizzano a fondo la situazione economica, i redditi, il patrimonio e la storia finanziaria del garante. Il garante può essere sia un individuo che un’entità legale, come una società. Se il fideiussore è una società, la banca può chiedere ulteriori documenti, come l’atto costitutivo e lo statuto dell’ente.
I contratti di mutuo con la Garanzia Personale, nella maggior parte dei casi, danno alle banche la libertà di interrompere anticipatamente l’accordo, come delineato dall’art.1456 del Codice Civile. Pertanto, se sorgono complicazioni come protesti o azioni giudiziarie, le banche possono decidere di non erogare tutto o parte del finanziamento. Inoltre, spesso i contratti includono una clausola che consente alle banche di sottoporre la documentazione a organizzazioni specializzate nell’analisi dei rischi finanziari.
Questa pratica consente alle banche di monitorare la solidità delle garanzie offerte. Si verifica anche la capacità economica del garante. Tuttavia, come sottolineato dagli articoli 1939 e 1945 del Codice Civile, la Garanzia Personale è un requisito addizionale, e le banche possono scegliere se applicarla o meno.