Dispositivo di Trasferimento Termico Due esempi emblematici per comprendere le funzionalità di un dispositivo di trasferimento termico sono il sistema di raffreddamento di un veicolo e un radiatore domestico connesso a un sistema di riscaldamento centralizzato. L’acqua riscaldata dalla caldaia centrale scambia il suo calore con l’acqua all’interno del circuito di riscaldamento domestico. Questo strumento opera nel trasferimento di energia termica tra due fluidi, essendo limitato a questa specifica funzione, senza coinvolgere altre modalità energetiche o compiti aggiuntivi.
Esistono diverse tipologie e applicazioni di questi dispositivi. Ad esempio, uno scambio diretto avviene attraverso il contatto tra due fluidi che non possono mescolarsi, come un liquido e un gas. Lo scambio indiretto, invece, impiega una superficie interposta tra i due fluidi, consentendo il passaggio dell’energia termica tramite conduzione. Infine, vi è anche il trasferimento di calore per irraggiamento diretto.
Per determinare il dispositivo di trasferimento termico più adatto, è essenziale seguire una formula matematica nota come calcolo termico di progetto. Questo calcolo richiede la conoscenza delle temperature in ingresso e uscita, oltre alle portate massiche dei fluidi coinvolti. Tale procedura consente di determinare il tipo di dispositivo di trasferimento termico richiesto e la superficie necessaria per il trasferimento termico. Nonostante ciò, bisogna tenere presente che i calcoli non possono essere perfettamente precisi, poiché l’accumulo di sporco e usura sul dispositivo può influenzarne le prestazioni nel tempo. Inoltre, mantenere la temperatura in uscita costante è una sfida. Per garantire una temperatura costante e l’efficienza del dispositivo, si ricorre a vari sistemi di regolazione automatica, tra cui le valvole a due vie, le pompe a portata variabile o le regolazioni in derivazione.