Tasso di interesse
Il tasso di interesse si riferisce alla percentuale utilizzata per determinare l’interesse su un prestito. È il compenso che il finanziatore riceve per aver prestato i fondi e determina la quota che il prestatore deve aggiungere al rimborso del capitale.
Concedendo un finanziamento, a breve o a lungo termine, chi riceve il denaro si obbliga a restituire l’importo prestato, aggiungendo un importo addizionale, rappresentato dall’interesse. Questo importo aggiuntivo si calcola considerando la differenza tra l’ammontare totale restituito e l’ammontare originale del prestito. Adottando un tasso di interesse che viene applicato periodicamente, gli interessi vengono distribuiti nel corso del tempo, garantendo pagamenti strutturati e consistenti.
Vari tassi di interesse possono essere utilizzati a seconda delle specifiche necessità. Ad esempio, per i mutui, ci sono tassi fissi, tassi variabili o una combinazione di entrambi. I tassi fissi sono predeterminati al momento dell’accordo e non subiscono variazioni durante la durata del contratto. I tassi variabili, invece, sono legati a un indice di riferimento e possono quindi aumentare o diminuire. Infine, alcuni tassi possono combinare caratteristiche sia fisse che variabili, a seconda delle condizioni stabilite tra le parti.
Il tasso di interesse effettivo per un mutuo è influenzato da vari elementi, come l’indice di riferimento utilizzato (come l’Euribor per i mutui variabili o l’Eurirs per quelli fissi), lo spread deciso dall’ente creditizio, la durata dell’accordo, il rapporto tra il prestito e il valore dell’immobile, la valutazione del rischio associato al prestatore, lo scopo del prestito e la sua entità. È essenziale differenziare tra TAN e TAEG: mentre il primo rappresenta il tasso di interesse nominale annuale, il secondo fornisce una visione complessiva dell’effettivo onere finanziario.