Il Problema del Tasso Usurario
Il concetto di Tasso Usurario riguarda interessi che raggiungono livelli eccessivamente alti e che, di fatto, vengono considerati illegali. Quando si parla di operazioni finanziarie come mutui o prestiti, c’è sempre un tasso di interesse coinvolto. Ogni trimestre, è il Ministero dell’Economia e del Tesoro a delineare un tetto massimo per gli interessi applicabili da chi eroga il prestito. Se un interesse supera la media determinata dal Ministero, entra nella categoria dei tassi usurari.
Per comprendere come si determina tale soglia, bisogna tener conto del Tasso Effettivo Globale Medio (TEGM) del trimestre antecedente, considerando tutte le operazioni finanziarie. Questo valore include anche costi aggiuntivi come commissioni, ma esclude alcune spese specifiche. Al TEGM si aggiunge un quarto, ossia il 25%, e ulteriormente un 4% come margine. Qualora un tasso superi questa soglia, viene etichettato come usurario.
Immaginiamo un esempio: con un TEGM al 5%, il calcolo del tasso usurario parte aggiungendo un quarto di 5, ovvero 1,25. Questo porta il totale al 6,25%, al quale si somma il margine del 4%, raggiungendo così il 10,25%. Quest’ultimo valore rappresenta la soglia massima: superarlo significa cadere nell’ambito dell’usura.
È fondamentale ricordare che la differenza tra la soglia usuraria e il TEGM non dovrebbe mai superare l’8%. Inoltre, come indicato dall’articolo 644 del codice penale, la classificazione di un interesse come “usurario” non si basa solo sulla sua grandezza, ma anche su come esso si rapporta alle condizioni economiche della parte che lo riceve.