Usura: Quando il Prestito Diventa Costoso
L’usura è un termine che fa riferimento all’atto di erogare prestiti a condizioni di interesse che superano ciò che la legge permette. Questo limite legale, noto come “tasso soglia”, viene aggiornato in base ai cambiamenti nei tassi di mercato e all’evoluzione dell’indice dei prezzi al consumo.
In Italia, l’arsenale legislativo per combattere l’usura si trova nella Legge n. 108/1996. Questa legge stabilisce che ogni clausola contrattuale che stabilisce tassi d’interesse superiori a quelli permessi è automaticamente nulla e non ha effetto legale. Chiunque si renda colpevole di pratiche usuraie può aspettarsi sanzioni rigorose. Fino al 2007, l’Ufficio Italiano Cambi definiva il tasso soglia, ma ora è compito della Banca d’Italia, che aggiorna il tasso ogni tre mesi. Dal 2011, il metodo per determinare questo tasso combina il Tasso Effettivo Globale Medio incrementato di un quarto e aggiunge ulteriori quattro punti percentuali.
Vi sono diverse circostanze in cui i tassi d’interesse possono diventare usurai. Può accadere quando si firma un accordo di prestito o durante la fase di rimborso del credito stesso. Se un individuo si rende conto che gli interessi applicati sono usurai al momento della firma, ha il diritto di non pagare tali interessi e può richiedere la restituzione di quanto già pagato. In altri scenari, come nell’anatocismo nei prestiti ipotecari, gli interessi possono accumularsi in modo da superare il limite legale. Questo avviene quando, per esempio, una banca applica interessi di mora su un pagamento in ritardo, aumentando di fatto il capitale sul quale calcolare ulteriori interessi. Se ciò porta a superare il tasso soglia, il cliente ha il diritto di richiedere la restituzione della differenza tra quanto ha pagato e quanto avrebbe dovuto pagare secondo il tasso legale.
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