Il concetto di “Valore Garantito”
Nella sfera delle assicurazioni, si fa riferimento al “Valore Garantito” per indicare il rimborso finanziario che una compagnia assicurativa è tenuta a elargire al proprio cliente, nel caso si verifichi un incidente o un danno coperto dalla polizza.
Per illustrare questo concetto, prendiamo ad esempio un veicolo assicurato contro il furto. Il suo “Valore Garantito” rappresenta l’ammontare massimo che la compagnia assicurativa pagherebbe se il veicolo fosse oggetto di furto. Questo valore dovrebbe, in teoria, coincidere con il “Valore Assicurabile” del veicolo stesso.
Tuttavia, nella realtà delle assicurazioni, questa parità tra “Valore Garantito” e “Valore Assicurabile” è spesso una situazione ideale e si verifica principalmente nei casi di polizze di primo rischio. Le polizze di primo rischio richiedono la dichiarazione di due cifre: il “Valore Garantito” e il “Valore Assicurabile”. Il primo rappresenta l’importo massimo che l’assicurato può ottenere in caso di sinistro, mentre il secondo rappresenta il reale valore dei beni coperti.
Quando il “Valore Assicurabile” supera il “Valore Garantito” (per esempio, un’auto d’epoca valutata 150.000 euro assicurata solo per 100.000 euro), l’importo dell’indennizzo viene ridotto in base a una regola proporzionale. Questa situazione è nota come “sottoassicurazione”. La regola proporzionale determina l’importo che verrà effettivamente pagato all’assicurato, basandosi sul rapporto tra il valore del bene al momento dell’incidente e il valore precedentemente assicurato.
In caso contrario, quando il “Valore Assicurabile” è inferiore al “Valore Garantito” (ad esempio, se l’auto d’epoca ha un “Valore Assicurabile” di 100.000 euro ma è assicurata per 150.000 euro), si parla di “soprassicurazione”.