Il piccolo prestito Inps gestione ex Inpdap è un’opzione di finanziamento erogata direttamente dall’Inps attraverso l’apposito Fondo Credito. Con tassi di interesse agevolati, la possibilità di rimborso rateale e la decurtazione della rata dallo stipendio o pensione, sembra essere un’opzione estremamente vantaggiosa. Ma è davvero così? Scopriamo i pro e i contro di questo prestito.
Caratteristiche del piccolo prestito Inps: importo finanziabile, tasso e spese
Quando si valuta la proposta del piccolo prestito Inps gestione ex Inpdap, uno dei primi aspetti da considerare è l’importo erogabile. A differenza dei finanziamenti tradizionali, questo prestito ha un limite massimo predefinito. In particolare, è possibile ottenere un importo corrispondente ad una o due mensilità di stipendio o pensione mensile percepita dal richiedente per ogni anno di durata dell’ammortamento.
Questa somma può essere raddoppiata se il richiedente non ha in corso altre trattenute sulla busta paga o sull’assegno pensionistico. Con durate ammesse di 1, 2, 3 e 4 anni, le opzioni disponibili sono:
- Prestiti con durata di 12 mesi e importo di una o due mensilità percepite.
- Prestiti di 24 mesi e importo pari a due o quattro mensilità percepite.
- Prestiti con durata di 36 mesi e importo corrispondente a tre o sei mensilità percepite.
- Prestiti con piano di rimborso di 48 mesi e importo pari a quattro o otto mensilità percepite.
È evidente quindi che la somma massima finanziabile è inferiore rispetto a quella che si potrebbe ottenere con un comune prestito su cessione del quinto. Mentre condivide il meccanismo di rimborso, non offre gli stessi vantaggi legati alla possibilità di dilazionare le rate per un massimo di 10 anni e all’erogazione di somme elevate.
Passando agli aspetti più tecnici del piano di rimborso, il tasso di interesse è del 4,25%. Inoltre, sono previste un’aliquota per le spese di amministrazione pari allo 0,5% e un premio per il fondo rischi, che varia in base all’età del richiedente e alla durata del prestito. Questi elementi possono ridurre ulteriormente la convenienza dell’operazione.
Come funzionano i rimborsi del piccolo prestito Inps
Il rimborso del piccolo prestito Inpdap avviene con rate mensili, composte da quota capitale e quota interessi. Come per i comuni prestiti su cessione del quinto, la somma da corrispondere non può eccedere un quinto del reddito netto percepito mensilmente dal beneficiario. I pagamenti vengono effettuati tramite decurtazione diretta dalla busta paga o dall’assegno previdenziale, da parte dell’ente che eroga la pensione o del datore di lavoro. La decurtazione della prima rata avviene per il secondo mese successivo alla data di erogazione del capitale. Le somme dovute per oneri amministrativi e premio per il fondo rischi sono trattenute al momento dell’erogazione del capitale.
Se il piccolo prestito Inps gestione ex Inpdap è sottoscritto da un dipendente pubblico in attività di servizio che passa alle dipendenze di un altro ente pubblico, la ritenuta sulla busta paga diventa un onere della nuova amministrazione. In caso di cessazione dal servizio prima dell’estinzione del debito, la rata passa automaticamente sulla pensione e potrebbe essere rimodulata per non superare un quinto della pensione.
Se la trattenuta mensile viene ridotta per non eccedere la quota cedibile del trattamento previdenziale, è previsto il ricalcolo del piano di rimborso e il recupero della quota eccedente attingendo al TFR/TFS del beneficiario. Attivare il prestito Inps gestione ex Inpdap a pochi anni dal pensionamento significa rischiare di vedersi intaccare il TFR/TFS maturato, con l’applicazione di interessi calcolati secondo un tasso corrispondente a quello dei piccoli prestiti Inps ex Inpdap. Per questo motivo, è importante valutare con attenzione questa opzione di finanziamento.
Come richiedere i prestiti per dipendenti pubblici dell’Inps: requisiti e procedura
Il piccolo prestito Inps gestione ex Inpdap è disponibile solo per i lavoratori dipendenti e pensionati del settore pubblico iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, un apposito Fondo Credito che si occupa dell’erogazione del finanziamento. Per ottenere il credito, il dipendente pubblico deve soddisfare alcuni requisiti:
- essere titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o determinato ma non inferiore a tre anni e che il finanziamento possa essere estinto nell’arco della durata contrattuale
- aver maturato almeno un anno di servizio continuativo utile per la pensione
- percepire una retribuzione fissa e continuativa per tutta la vita del contratto di prestito.
La richiesta va inoltrata online utilizzando il servizio online dell’Inps, accompagnata da una lunga lista di documenti, tra cui l’ultima busta paga o cedolino pensione, la documentazione anagrafica e una dichiarazione sostitutiva di atto notorio che attesti che i documenti presentati sono originali e conformi alle disposizioni dell’Inps.
Tuttavia, anche seguendo attentamente la procedura di richiesta, non c’è la certezza che il piccolo prestito Inps gestione ex Inpdap venga erogato, poiché il Fondo Credito potrebbe avere terminato le risorse stanziate dall’Inps per l’erogazione dei prestiti agevolati. Questo è uno dei principali svantaggi dell’offerta Inps ex Inpdap, per questo molti preferiscono la tradizionale cessione del quinto, che spesso risulta altrettanto conveniente in termini di tassi.
Prima di presentare la domanda, è quindi consigliabile consultare un consulente creditizio per valutare pro e contro di ciascuna opzione.