Il prestito con delega di pagamento per dipendenti pubblici è una forma di prestito personale pensata per chi ha bisogno di liquidità, ma già possiede una cessione del quinto dello stipendio. Offre la possibilità di ottenere importi elevati presentando come garanzia la sola busta paga, accompagnata da altre garanzie previste dalla legge.
Tuttavia, rispetto alla cessione del quinto, il prestito con delega richiede l’approvazione del datore di lavoro, che si impegna a detrarre la somma dovuta a titolo di rata mensile dalla busta paga e a versarla alla banca o società finanziaria che concede il capitale. Inoltre, il datore di lavoro può scegliere se assumere o meno il ruolo di terzo delegato nel prestito con delega, mentre nella cessione del quinto è obbligato ad accettare questo ruolo.
Scopriamone di più sui vantaggi della delega cessione del quinto e le principali differenze tra delegazione di pagamento e cessione del quinto.
In quali situazioni gli enti pubblici concedono la delega di pagamento
Il prestito con delega di pagamento è pensato per chi ha già in corso una cessione del quinto dello stipendio. Si tratta di un prestito personale, per cui è sufficiente presentare come garanzia la busta paga, accompagnata dalle altre garanzie previste per legge.
Tuttavia, per ottenere il prestito delega, è necessario ottenere l’approvazione del datore di lavoro, che si impegna a fare da delegato per il pagamento delle rate di ammortamento. Se l’ente pubblico datore di lavoro accetta il ruolo di terzo delegato, il contratto viene perfezionato. In caso contrario, il finanziamento non ti viene concesso.
Se invece vi è già una convenzione tra l’istituto di credito e la PA di competenza, il finanziamento viene concesso a patto che il richiedente soddisfi i requisiti fissati dall’ente di credito.
Quanto denaro si può ottenere con il prestito con delega e come avviene il rimborso
I prestiti con delega offrono la possibilità di ottenere un finanziamento cedendo una somma pari a un quinto della propria busta paga netta. Questa è la rata massima del prestito, sulla base della quale viene definito l’importo finanziabile. L’importo esatto richiedibile dal dipendente pubblico varia in base alla durata del piano di ammortamento e al profilo del richiedente. La normativa permette inoltre di cedere un secondo quinto dello stipendio, arrivando fino al 40% se si considera la somma di cessione del quinto più delega. Tuttavia, in presenza di altre trattenute sullo stipendio, il totale non può superare il 50% della busta paga netta.
Le banche e le società finanziarie possono imporre condizioni per i prestiti con delega, come ad esempio un importo massimo di 75.000 euro. In alcuni casi, tuttavia, la soglia massima è di 50.000-60.000 euro. Il piano di ammortamento prevede rate mensili, trattenute direttamente dalla busta paga per un massimo di 10 anni (120 mesi). Il tasso di interesse è fisso e la rata è costante.
Per accedere a questo tipo di credito è necessario sottoscrivere una polizza assicurativa contro il rischio vita e il rischio impiego. Questa è una condizione indispensabile per ottenere finanziamenti basati sulla delega stipendio, sia per la cessione del quinto che per il prestito con delega di pagamento. Il richiedente può optare per una compagnia assicurativa convenzionata con l’istituto di credito o sceglierne una autonomamente.
Prima di richiedere il prestito, è consigliabile valutare l’impatto della polizza con un consulente creditizio.